Il pullman della bontà incontra il gusto
Il pullman della bontà nasce da un’idea personale di Gianluigi Leoni lo speaker di Radio Vacanze
Conduttore del programma Vacanze alla Radio.
L’idea prende corpo dalla necessità costruita per fare incontrare le eccellenze del Lazio.
Una storia lunga che racconta il territorio.
Qui nella immediata provincia romana, o qualche kilometro di più spostandosi verso Viterbo,
incontriamo questa Maremma Laziale, che riscuote un grande successo nei confronti di operatori stranieri,
allora perché non portare a conoscere chi ha le mani in pasta e realizza questi capolavori.
L’idea è quella di far incontrare le persone chi produce il prodotto e chi magari l’acquista
In un posto privilegiato A km 0, avendo la sicurezza di parlare con chi quella prosciutto
quel vino l’ha creato e da zero, dandogli poi quell’eccellenza.
Un consorzio d’aziende che ha scelto Radio Vacanze per la promozione e, l’agenzia
Viaggio e Vedo per la proposta in collaborazione con incoming Tuscia Viterbo,
tutte aziende che operano ne turismo.
Le stesse che si impegnano a far riconoscere il valore di ciò che portiamo a tavola, con un’assoluta certezza
della provenienza del prodotto concentrandosi su un giusto costo per i viaggiatori.
In questo modo la scelta di dedicare del tempo libero per conoscere il territorio, magari
scoprendo una volta una chiesa una volta un palazzo, una dimora storica e poi
i prodotti della terra che sono sicuramente un’eccellenza del nostro made in Italy molto ricercato.
La cosa molto importante e che dà valore a queste gite giornaliere, sta nel fatto che all’ospite
non viene sottratto alcun tempo, ma condiviso con lui quei momenti di scoperta del territorio
con la degustazione di prodotti enogastronomici.
Vero che non c’è l’obbligo dell’acquisto, ma io credo che lasciarsi scappare l’occasione di acquistare
direttamente dal produttore un buon bicchiere di vino a un buon taglio di prosciutto formaggi o dell’olio particolare.
Magari in questo periodo natalizio acquistare un prodotto di valore da servire a tavola ci sta-
Una volta esisteva in un paesino del Bresciano Il commendator Testa Pancia,
così lo chiamavano i suoi concittadini, perché aveva appunto l’abilità di andare a conoscere
il suo territorio nell’eleganza e nei sapori che incontrava.
Parliamo su per giù dei tempi del viaggio in Italia di Goethe come diceva un mio carissimo
amico e commendator Testa Pancia dopo la Mistica ci vuole la mastica.