battelli sul tevere

Radio Vacanze svela i progetti 2026 della Ferrovia Retica

Ferrovia Retica 2026: nuovi orizzonti tra il Bernina Express e la seconda tratta UNESCO

Chi ama viaggiare sa bene che ci sono esperienze che non si dimenticano: attraversare paesaggi spettacolari su un treno panoramico, lasciarsi cullare dal ritmo delle rotaie mentre davanti agli occhi scorrono montagne innevate, laghi alpini e villaggi da cartolina. In questo universo unico si colloca la Ferrovia Retica, con il suo gioiello più celebre: il Bernina Express.

Ma la novità è che dal 2026 la Ferrovia Retica inaugurerà un nuovo capitolo, un progetto che punta ad arricchire ulteriormente l’offerta turistica alpina e a trasformare la seconda tratta, già Patrimonio dell’Umanità UNESCO, in un’esperienza immersiva tutta da vivere. A parlarne, con entusiasmo e concretezza, è Enrico Bernasconi, rappresentante ufficiale della Ferrovia Retica in Italia, durante un’intervista rilasciata a Radio Vacanze da un insolito palcoscenico: un battello sul Tevere, a Roma.


Dal Tevere alle Alpi: il filo rosso delle emozioni

L’incontro tra Gianluigi Leoni, voce di Radio Vacanze, e Bernasconi si apre con un’immagine suggestiva: Roma vista dal fiume. Un’esperienza insolita, grazie a Christian di Battelli sul Tervere,che ricorda al viaggiatore quanto sia importante cambiare prospettiva per riscoprire luoghi noti. È lo stesso approccio che la Ferrovia Retica intende applicare alle Alpi: non più solo attraversarle in treno, ma fermarsi, viverle, scoprirle passo dopo passo.

Il Bernina Express è oggi una delle attrazioni ferroviarie più amate al mondo. Ogni anno richiama centinaia di migliaia di visitatori, con un trend di crescita costante. L’Italia è uno dei mercati più forti: i viaggiatori italiani sono affascinati dall’idea di poter vivere un viaggio lento, che collega Tirano (in Valtellina) a St. Moritz, salendo oltre i 2.200 metri sul livello del mare e offrendo scorci spettacolari sul ghiacciaio del Morteratsch, sul Lago Bianco e sul celebre viadotto elicoidale di Brusio.

Nel 2025, il Bernina Express ha raggiunto un nuovo record di presenze: un risultato che porta soddisfazione, ma anche una sfida, quella dell’overtourism. Come Venezia, Firenze o Roma, anche le Alpi devono confrontarsi con la pressione di un turismo massiccio, che rischia di compromettere la qualità dell’esperienza.

Bernasconi non nasconde la difficoltà: «Gestire grandi flussi è sempre impegnativo. Ma tra i tempi bui del Covid e l’overtourism, scelgo senza esitazione la seconda opzione: significa che le persone hanno di nuovo voglia di viaggiare e di emozionarsi».


Obiettivo 2026: una seconda tratta da vivere

Il progetto presentato da Bernasconi è ambizioso e punta al 2026 come anno di svolta. L’idea è trasformare in protagonista la seconda tratta UNESCO della Ferrovia Retica, quella che collega Coira, St. Moritz e Tirano passando per il celebre viadotto Landwasser.

Oggi questa tratta è spesso vissuta solo come collegamento o transito. L’obiettivo, invece, è renderla un vero e proprio percorso esperienziale. Non più due ore di viaggio senza soste, ma tappe studiate per valorizzare il territorio e permettere ai viaggiatori di entrare in contatto con l’autenticità delle Alpi svizzere.

Turismo lento e sostenibile

La chiave del progetto è il turismo lento, in perfetta sintonia con le nuove tendenze globali. Si parla di:

  • Fattorie a km 0 dove degustare e acquistare prodotti locali;
  • Escursioni per famiglie, anche con bambini, grazie a impianti di risalita e percorsi facili;
  • Treni storici e perfino un “treno su gomma” per raggiungere i punti più spettacolari sotto i grandi viadotti;
  • Cucina autentica, con ristoranti e rifugi che proporranno solo ingredienti del territorio;
  • Esperienze immersive nella natura, tra passeggiate, panorami alpini e attività outdoor.

Il concetto è chiaro: non si tratta più di “passare” da un luogo, ma di fermarsi e viverlo.


Il simbolo: il Viadotto Landwasser

Il nome scelto per il progetto è emblematico: Landwasser Welt, ovvero “Il mondo del Landwasser”. Il viadotto Landwasser è il ponte ferroviario più famoso della Svizzera, un capolavoro di ingegneria che sembra sospeso tra cielo e roccia. È l’immagine da cartolina che spesso rappresenta l’intera Ferrovia Retica.

Rendere questa tratta protagonista significa dare visibilità a un patrimonio unico, già riconosciuto dall’UNESCO, ma finora meno celebrato rispetto alla più iconica tratta del Bernina.

Bernasconi è convinto che dal 2026 in avanti questa nuova offerta possa diventare una valida alternativa interna al Bernina Express, ampliando le possibilità per i viaggiatori e distribuendo meglio i flussi turistici.


Dal 1° al 3 ottobre: la prima prova sul campo

Prima del grande lancio, ci sarà una data chiave: dal 1° al 3 ottobre 2025. In quei giorni, Enrico Bernasconi accompagnerà un gruppo ristretto – composto da tour operator, un’agenzia dedicata alle famiglie e la redazione di Radio Vacanze – per vivere in anteprima questa nuova esperienza.

Il viaggio sarà raccontato in diretta con interventi audio, video e reportage multimediali, per mostrare al pubblico cosa significhi davvero “vivere la seconda tratta UNESCO”.

«Sarà una sorpresa positiva per il turismo alpino e ferroviario di montagna», afferma Bernasconi, «e sono convinto che conquisterà sia gli appassionati di treni sia le famiglie alla ricerca di un turismo lento, autentico e sostenibile».


Perché questo progetto è importante

Il valore del progetto non è solo turistico, ma anche culturale e sociale.

  1. Diversificazione: alleggerire la pressione sul Bernina Express, distribuendo i visitatori su più tratte.
  2. Sostenibilità: promuovere prodotti locali, esperienze a km 0 e rispetto per l’ambiente.
  3. Valorizzazione del territorio: dare spazio a villaggi e comunità alpine che spesso restano ai margini dei flussi turistici.
  4. Innovazione esperienziale: unire il fascino storico della ferrovia alla domanda moderna di esperienze autentiche.

Emozioni che viaggiano: dal Tevere alle Alpi

Il filo conduttore di tutta l’intervista è una parola semplice ma potente: emozione.

  • Emozione nel guardare Roma dal Tevere, da un punto di vista diverso.
  • Emozione nel salire sul Bernina Express e attraversare le Alpi.
  • Emozione, infine, nel pensare a un futuro in cui il turismo non sia solo movimento, ma anche incontro, scoperta, lentezza.

«Quello che vedrete non crederete, quello che crederete non sarà quello che vedrete», conclude Bernasconi con una frase che racchiude l’essenza del viaggio: lasciarsi sorprendere, sempre.


Conclusione: un invito al viaggio

La Ferrovia Retica, con i suoi progetti per il 2026, si conferma non solo un simbolo di turismo alpino, ma anche un laboratorio di idee per il futuro del viaggiare.
Il Bernina Express rimane un’icona, ma accanto a lui sta nascendo un nuovo protagonista: la seconda tratta UNESCO, pronta a raccontare le Alpi in modo diverso, più intimo, più autentico.

Che si parta da Tirano o da Coira, che si attraversi il Landwasser o il viadotto di Brusio, l’invito è lo stesso: non limitarsi a guardare dal finestrino, ma vivere ogni tappa come un incontro con la bellezza.

E allora, dal Tevere alle Alpi, non resta che lasciarsi guidare dalle emozioni.

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